Il protagonista principale della mostra “Rivolti” è il giullare, una figura che nella storia vestiva il simbolo della rivolta, della coscienza e della verità – risvegliate dai campanelli che portava con sé – rispetto ad un sistema dato, prestabilito e immutabile. Se normalmente assumeva un carattere fortemente politico e sociale, qui il giullare incarna le vesti di una coscienza individuale, quella dell’uomo che, nella più o meno consapevole ricerca di sé, viene destato e turbato dalla scoperta di una verità grande e profonda che lo riguarda intimamente. “Si voltò destato dal Grande Enigma” è uno dei titoli che ricorre tra le opere presentate. Ognuno, ad un certo punto – ma non necessariamente – scopre il proprio Grande Enigma. Può essere qualsiasi cosa e può avvenire in qualunque momento. È come un’ illuminazione, positiva o negativa, armonica o dissonante, sempre comunque chiarificatrice. Da allora in poi, l’ordine quotidiano conosciuto si trasforma, muta alla ricerca di un nuovo equilibrio e di nuovi strumenti per attuarlo. Il giullare è la metafora di questo stravolgimento, non più politico, ma esistenziale e umano. La rappresentazione ravvicinata del suo sguardo, nei ritratti presenti in mostra, è la giusta metonimia per rappresentare un avvicinamento al concetto, mentre da lontano si sente l’eco di una voce che dice sommessamente “Me ne vado alla ricerca di un grande forse”.
Non è solo una citazione da Rabelais, ma anche il titolo (e spesso il sottotitolo implicito) di una serie di opere che navigano attorno a questo mistero, per attuare una rivoluzione piccola e silenziosa, l’unica ad oggi possibile.

LA MOSTRA RESTERA’ VISITABILE DAL MERCOLEDI’ ALLA DOMENICA DALLE 19.00 ALLE 24.00 FINO AL 29 MARZO.